Assumere fermenti, cioè batteri
Dopo due anni di pandemia ci resta la buona abitudine di pulire, disinfettare, aerare.
Si cerca di combattere tutte le forme microscopiche che possono essere invasive o infettive, sulla pelle, sulle superfici, nei locali e nel cibo.
Ma è cosa buona e giusta? Ni.
Esistono i batteri, virus, funghi cattivi, ma ce ne sono moltissimi altri di buoni, essenziali, importanti.
La flora batterica che abita sulla nostra pelle e dentro di noi, deve essere protetta e deve essere nutrita.
La nostra salute dipende fortemente dal numero, dalla quantità e dalla varietà di batteri, virus, funghi che abitano in noi, in un equilibrio perfetto.
Specialmente quando dobbiamo assumere un antibiotico, dobbiamo pensare di proteggere la nostra flora commensale (che mangia con noi).
Proteggiamo e rinforziamo la nostra flora assumendo fermenti lattici.
I fermenti che prendiamo sono batteri.
Batteri buoni, certificati, si spera vivi e vitali e del ceppo specifico per apportare benessere al nostro intestino.
Come integrare?
Durante la cura antibiotica si assumono funghi, non batteri lattici.
(È utile integrare il fungo Boulardi, che non viene ucciso dell’antibiotico)
Dopo la cura antibiotica si assumono altri tipi di fermenti lattici.
Serve integrare con fermenti anche:
- se si assume la pillola,
- se si assumono protettori dello stomaco,
- se si viaggia,
- se si hanno problemi di pelle,
- se si soffre di malattie autoimmuni,
- se si ha l’intestino rallentato, irritato,
- se si fa aria o ci sono le feci molli.
Per ogni situazione serve un ceppo specifico.Qualche esempio:
- Durante antibiotico: Axiboulardi
- Dopo antibiotico o in altre situazioni con feci poco formate: Entherodophylus
- Dopo antibiotico o altre situazioni con stitichezza: Axidophylus
Bastano 3 tipi di ceppi per affrontare tutte le problematiche intestinali o correlate.
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