Cosa offrire come merenda
Proporre per merenda la scelta tra più cibi, permette al bambino di imparare ad ascoltarsi.
Ma non solo.
Con il nostro proporre comunichiamo a lui che ci fidiamo di ciò che sente, che lui è “capace”.
Sono meccanismi base che attivano l’autostima del bambino.
Cosa proporre?
Non la versione diversa della stessa “minestra” come: vuoi pane, biscotto, cracker, grissini, che sono sempre amidi e al massimo è una scelta tra dolce e salato, ma cercare di offrire alimenti diversi, in modo da offrire possibilità di cibo diverso che ha un influenza molto diversa sul corpo.
Le scelte devono comprendere anche i 4 gusti. Dolce, salato, amaro, aspro o acido.
Esempi per capire le differenze, non per definire il cibo da preferire.
Dolce: amidi come biscotti o pane e marmellata, budino, frutta dolce, crema pasticcera, pancake.
Amaro: verdura, olive
Salato: pane, pomodoro, sale, olive, pane e olio e sale.
Formaggio stagionato, anacardi tostati o simili, carne, pizza, uova, affettato.
Aspro o acido: capperi, sottaceti, cipolline, verdure in agrodolce, agrumi, prugne gialle, pomodorini.
Neutro: grasso come “crema cocco mandorle e dattero”, pane e olio, maionese, crema pasticcera, pane e burro.
Ricordo che da piccola mi prendevo il dado dal frigo e lo mangiavo grattandolo con l’unghia.
Anche adesso a 50 anni suonati ricerco spesso il salato, probabilmente per un bisogno specifico del mio corpo.
Non credo che mia madre avesse inserito il dado tra le scelte dei cibi per merenda.
Avere la possibilità di scegliere, aiuta a capire la particolarità metabolica di quella persona specifica.
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