Dieta vegetariana e depressione
Una dieta vegetariana o vegana può essere un fattore determinante per lo sviluppo di un disturbo depressivo.
Questo collegamento tra depressione e dieta è il risultato di uno studio effettuato dall’università Federale Rio Grande in Brasile e che ha coinvolto 14.000 persone tra i 35 e 74 anni.
Le cause sono state ricercate nelle carenze vitaminiche o nella maggior sensibilità delle persone, ma non sono considerati elementi sufficienti per poter spiegare questa correlazione.
Se potessimo parlare con i medici-filosofi antichi, forse la risposta sarebbe facile.
Ipotizzando di parlare con medici della scuola di Ippocrate o della scuola Salernitana, sentiremo ripetere che le verdure, la frutta e metà dei legumi sono cibi “freddi”, cioè quando vengono mangiati non apportano calore al corpo.
Mangiando sempre cibi di natura fredda, il corpo si raffredda.
La freddezza è una caratteristica della depressione, assieme al senso di ritiro sociale.
Per evitare di ammalarsi, bisogna apportare calore al pasto aggiungendo ai cibi, elementi che danno calore.
Le spezie e gli aromi (cannella, timo, origano, salvia, ginepro, chiodi di garofano, rosmarino) sono ingredienti che migliorano il gusto del piatto e apportano calore.
Se si segue una dieta vegetariana o vegana è molto importante aggiungere spezie e aromi nei cibi e integrare la vitamina B12 (indispensabile per il sistema digestivo e nervoso).
Le spezie e gli aromi aggiunti ai cibi, migliorano la digestione, l’appetibilità del piatto e apportano effetti protettivi: sono antivirali, antibatterici.
Usare le spezie con cura e attenzione apporta grandi benefici al corpo.
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