Dormire bene uguale cervello più grande
I nostri antenati erano mammiferi notturni.
Discendiamo dai topi che vivevano di notte al tempo dei dinosauri.
Adattarsi, vivere e proliferare nella luce accecante del mezzogiorno africano ha richiesto moltissimi cambiamenti ed adattamenti.
Il modo in cui dormiamo è uno di questi.
I nostri cugini primati dormono sulle piante e da soli, solamente le mamme con i loro cuccioli dormono assieme.
Noi dormiamo per terra (nel letto, non sospesi nel vuoto) e in compagnia dei familiari.
Questo modo di dormire è più pericoloso e scomodo, ma ha portato miglioramenti evolutivi che hanno permesso di diventare ciò che siamo.
Abbiamo barattato la carenza di sicurezza con una flessibilità maggiore di orario del sonno.
Abbiamo sviluppato un sonno più breve, ma più efficace.
Avere cura dell’ambiente in cui dormiamo è fondamentale per permettere a questo processo fisiologico e indispensabile di procedere al meglio.
Meglio dormiamo, migliore è la capacità del cervello di lavorare e mantenersi in salute.
Mantenere una camera fresca, mangiare poco alla sera (cena da povero), evitare luci intense, spegnere tutte le luci e lucine e creare il buio, gustarsi un bagno ai piedi con erbe rilassanti, diffondere oli essenziali rilassanti, spruzzare oli essenziali in camera, bere una tisana rilassante, sono tutte azioni che possono migliorare il sonno.
Per chi lavora in turno, può essere di aiuto la melatonina.
Nella nostra società il tempo del sonno viene spesso sacrificato per poter vivere esperienze piacevoli come leggere, uscire, relazionarsi, oppure sistemare casa, studiare.
Avere a mente che anche un buon sonno concorre alla salute può aiutare a non sentirsi in colpa per quell’ora rubata alla vita per dormire.
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