Essere penna o matita
La penna è aristocratica, il suo tratto è deciso e permanente.
È impiegata in firme su documenti importanti, senza di lei nulla ha valore e certezza.
La matita è di umili aspettative, lascia un tratto leggero che può essere modificato, cancellato, riscritto.
Non viene interpellata quando ci sono documenti importanti, spesso è mordicchiata, dimenticata, temperata per poter continuare a essere utile.
Vorrei essere una penna, forte, decisa, aristocratica importante e invece sono una matita.
Il mio tratto non è così deciso, spesso mi spunto e con pazienza aspetto il lavoro del temperino per ripartire.
Ma essere matita offre caratteristiche uniche.
Con la matita si può scrivere ma si può anche disegnare, si può cancellare se qualcosa non piace e si può ripartire, non sporca se messa in tasca, non si impone, ed è togliendo il superfluo le punte rotte, ammaccate, storte che può ripartire, ridisegnare, cambiare, perfezionare.
Volevo essere penna, quando sognavo di diventare grande e invece sono matita.
Temo e amo il temperino che è la vita, ma spero di poter continuare a disegnare fino all’ultimo centimetro di matita.
PS :le matite sono colorate, allegre, sempre diverse come le persone e come la vita che ci sa sorprendere.
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