Il punto zero del giorno
La terra si è formata 4 miliardi di anni fa, sono comparsi mari e montagne, la neve ha ricoperto gran parte della terra emersa o intere zone si sono inaridite.
Solo una cosa non è mai cambiata, il continuo alternarsi di luce e buio.
Un tempo le giornate e le notti erano più corte, circa 22 ore, perché la terra girava più in fretta.
Ora sta rallentando e arriveremo a giornate di 26 ore.
Su questo alternarsi di luce e buio si sono formati i primi organismi e i loro geni si ritrovano anche dentro noi.
L’ alternarsi di fasi di attività e riposo ha modellato tutta la nostra produzione di ormoni, il tempo per rigenerarsi, consolidare e riposare.
Abbiamo bisogno di vivere e riconoscere il punto zero.
Dove il giorno finisce, ricomincia un nuovo ciclo, per dare ordine, stabilità e ritmo alla nostra fisiologia.
Il punto zero è quando il giorno finisce, e termina quando inizia l’alba del giorno successivo.
Vivere senza fare l’esperienza del buio, non permette al corpo di avere un punto zero.
Siamo bombardati da troppe luci artificiali sia in casa che fuori casa, e tutta questa luce crea disordine nel nostro sistema metabolico.
C’è bisogno di creare il buio, di spegnere staccare, limitare le sorgenti di luce quando possibile.
Stare nella penombra alla sera e fare esperienza di buio, migliora la sensibilità visiva ed olfattiva, la qualità del sonno e la memoria.
Appena puoi spegni le luci, prova a vivere senza luce artificiale, fatti avvolgere dalla calda luce delle candele.
Per approfondire leggi gli articoli sul blog sul ritmo circadiano.
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