Le donne e la vitamina D
Anche se c’è il sole, vista la bella stagione che avanza, non è un buon momento per sospendere la vitamina D, specialmente se si è donna.
Negli ultimi anni gli studi sulla vitamina D confermano le sue importanti funzioni extrascheletriche.
Uno degli effetti maggiori di questa vitamina è modulare la risposta del sistema immunitario ed è noto che la donna nei momenti di passaggio come menopausa, gravidanza, pubertà è più sensibile e soggetta a malattie autoimmuni.
Le malattie autoimmuni sono patologie dove il sistema immunitario personale è corresponsabile del danno verso se stessi.
Un’ integrazione corretta di vitamina D, impedisce la disregolazione del sistema immunitario, invece una carenza pone la donna in una situazione di fragilità.
Per soddisfare i bisogni giornalieri di vitamina D senza dover integrare è necessario stare al sole, con il 70% del corpo esposto, per almeno 4 ore.
Se una persona lavora, o non sta al sole come una lucertola, ha un tempo di esposizione così basso che l’integrazine è necessaria e indispensabile.
Un’ integrazione sufficiente comporta dei valori di vitamina D nel sangue sopra i 60 ng/ml.
La prevenzione è la medicina più efficace, parlane con il medico e continua ad integrare anche se nel cielo splende il sole.
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