L’importanza del selenio per fegato e tiroide
Assumere un solo elemento per arrivare ad un risultato specifico spesso risulta sbagliato.
Assumere l’integratore glutatione da solo per depurare il fegato non porta ad un effetto benefico se non è presente nel corpo sia la vitamina B che il minerale selenio.
Il selenio dovrebbe essere presente a sufficienza negli alimenti che mangiamo.
Si trova nel germe di grano, nell’avena, nel pane integrale, nelle rape, nell’ aglio e nel succo di arancia.
Purtroppo i metalli pesanti come piombo, mercurio ecc… limitano l’assorbimento di selenio e la nostra società è molto inquinata da metalli pesanti.
Inoltre l’assunzione di vitamina C in dosi elevate (per difendersi da infezioni) comporta un assorbimento limitato di selenio.
Il selenio essendo un cofattore importante del lavoro del glutatione, se viene a essere carente inficia l’effetto benefico del glutatione.
Si è visto che bassi livelli di selenio sono collegati a disturbi cardiovascolari, difficoltà tiroidee, cataratta, difficoltà del sistema immunitario.
Quindi chi soffre di disturbi intestinali, malassorbimento o presenta feci chiare e sfatte e i celiaci, devono tenere conto della difficoltà di assorbimento di minerali e vitamine e alla possibile carenza di selenio.
Integrare selenio come integratore singolo non è consigliato, meglio rivolgersi ad un medico.
Aggiungere il germe di grano (che contiene selenio) per chi non è intollerante ai cibi è una buona abitudine.
Si presenta come un formaggio grattuggiato.
Per un’integrazione in capsule semplice senza rischi esistono le compresse di lievito al selenio, dove il selenio è presente in forma organica (come nei cibi), o gli oligoelementi.
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