Perché dormire poco fa perdere la memoria
Il sonno è un processo essenziale per la salute e la sopravvivenza.
Tutti gli esseri viventi che abitano questo pianeta dormono.
Dormono i batteri, le alghe, le piante, gli insetti, i pesci e i mammiferi.
Il sonno è composto da fasi Rem e non-Rem che si alternano durante la notte.
Appena addormentati parte una fase non-Rem che durante la notte si alterna e finisce al mattino con una più lunga fase Rem.
La fase Rem è indispensabile per fissare i ricordi, elaborare informazioni e strutturare la parte emotiva.
Purtroppo nella nostra epoca, la fase Rem è spesso sacrificata dalla sveglia che suona e ci interrompe il sonno.
Andiamo a letto tardi e ci alziamo presto.
Questo dormire per poche ore impedisce il completamento di tutte le fasi del sonno.
Viene a mancare specialmente la fase finale, la fase Rem.
Recuperare quando si può la fase Rem è indispensabile per la salute del cervello.
Si può cercare di rispettare questo bisogno di sonno almeno qualche volta durante la settimana, coricandosi prima o dormendo fino a tardi qualche mattina (per esempio nei weekend).
Dormire di più, ogni tanto, permette di recuperare questa parte del sonno.
Un buon sonno ha un’ importante effetto antiossidante per il cervello.
Antiossidare significa ripulire.
Con il lavoro quotidiano il cervello va incontro ad un processo di ossidazione che crea “ingolfamento”, invecchiamento e difficoltà di lavoro.
Quanto più lavoriamo di testa, studiamo, ascoltiamo gli altri, tanto più abbiamo bisogno di riposare bene.
Rispettare il sonno è rispettare la vita.
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