Perché tu puoi mangiare pasta e io no?
C’è chi non riposa bene se non mangia carboidrati alla sera come pasta o pane.
E c’è chi si sente gonfio solo a guardarla.
Come mai siamo così diversi?
Ci può essere una spiegazione scientifica per questa diversità?
Si, c’è, perché qualcuno si è preso la briga di misurare la quantità amilasi, ovvero l’enzima che in bocca, mentre mastichiamo, degrada i zuccheri complessi come pasta e pane.
Da questo studio è emerso che le persone possono avere più geni che governano la produzione di amilasi e altre invece ne anno meno.
Chi ha più geni, produce più amilasi e digerisce bene i carboidrati, quindi anche con una dieta ricca di amidi non altera l’equilibrio corporeo.
Invece chi possiede pochi geni che governano l’amilasi, la fonte di cibo deve essere spostata su verdure e proteine animali.
Perché non esiste la dieta per tutti, esiste la dieta per ogni macro-categoria di persone.
Sembra che le popolazioni dedite all’agricoltura possiedano più geni che gestiscono l’enzima amilasi, invece le popolazioni nomadi ne posseggono meno.
La mescolanza di etnie e popoli ha creato chi siamo oggi, ma portiamo dentro un pezzetto delle nostre radici.
Questo pezzetto influenza in modo profondo cosa possiamo mangiare.
Anche Ippocrate, il padre della nostra medicina aveva detto più o meno la stessa cosa, più di 2000 anni fa.
Ci sono persone che hanno bisogno di carboidrati, altre che è meglio se ne riducono l’uso.
Le persone fuoco e terra sono quelle che necessitano di amidi-carboidrati, quelle di costituzione Acqua o Aria, molto meno.
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