Quando fa male la vitamina D
Integrare vitamina D ai dosaggi prescritti dal ministero della sanità, 2000 ui al dì, non comporta nessunissimo rischio.
Alcuni medici alzano la soglia a 4000 ui al dì, oppure 6000 ui, valutando la persona, i suoi disturbi e presenza di malattie autoimmuni.
In Europa il limite giornaliero è di 10.000 ui al di.
Ma integrare può fare male?
Solo se si superano le dosi indicate, a causa dell’aumento del movimento dei minerali nel corpo dovuti all’effetto della vit D, si possono presentare disturbi ai muscoli, “susto” notturno, crampi.
I disturbi avvengono quando, all’aumentare della dose, non si dispongono quantità adeguate di minerali nel corpo, perché si mangiano troppi amidi raffinati, che consumano i minerali, si ha una dieta povera di verdure o si beve acqua poco mineralizzata.
È importante ricordare che quando si integra qualcosa, altri equilibri si spostano.
Quando si integra vitamina D per le ossa, serve integrare anche i minerali, specialmente il magnesio.
Integrare fa bene, ma serve consapevolezza.
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