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Agrodolce per resistere al caldo estivo

 

Il sapore agrodolce stimola l’acquolina, rende più digeribili i piatti, ed è utile al fegato.

Si trova in tutti i frutti che apprezziamo, come limone, more, kiwi, mele.

Nella preparazione dei piatti il sapore agrodolce è dato dalla combinazione fra dolce e agro, tra acidi e zuccheri, tra aceto e zucchero.

La consuetudine di usare il sapore acido affonda le radici nella cultura araba, successivamente nell’antica Persia, poi nella cucina romana e infine nel medioevo fino a noi.

La parte acida viene presa da agrumi, frutti, fermentati, la parte dolce da miele, datteri, uva passa.

Nella cucina Siciliana , l’agrodolce la fa da padrona, ma anche nella zona alpina con i cappucci marinati in agrodolce, troviamo questi cibi.

L’agrodolce si sposa ottimamente con i cibi grassi, e ne aiuta la digestione, e durante l’estate è ottimo per rinfrescare .

Ecco qui una ricetta per i cappucci.

https://www.cucina-naturale.it/…/insalata-agrodolce-di…/

Perché la salute passa anche dalla tavola.


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foglie di salvia ampie e carnose su cui c’è appoggiata una coccinella rossa a puntini neri

Come regolare il sudore con il cibo.

 

Sudare è un meccanismo difensivo del corpo per regolare la temperatura interna.

La nostra temperatura ha un range di movimento molto limitato. Se la temperatura sale troppo o scende troppo, tutto il corpo è in difficoltà.

Quindi non si deve fermare il sudore, ma se è eccessivo, si può aiutare il corpo a traspirare in modo uniforme .

Fare :

– stare a piedi scalzi
– fare dei bagni freddi alle gambe
– bere tisane di karkadè
– bere tisane alla salvia
– mangiare salvia
– mangiare cibi in agrodolce
– non usare spezie ( si agli aromi)
– limitare i cibi che riscaldano.

Qui riporto il sugo alla salvia, molto buono.

– 30 foglie di salvia
– 80 g mandorle
– olio extravergine di oliva
– pasta o riso per 4 persone.

Tritare insieme grossolanamente Salvia, mandorle.

Metterle in teglia con una dose generosa di olio extravergine di oliva , saltare per qualche minuto.

Cuocere riso o pasta, aggiungere scolata al sugo, far saltare un po’ con un po’di liquido di cottura.

Servire e gustare.

Qui il link della ricetta .

Il cibo ci può aiutare veramente a stare bene.

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Questa erba chiamata Cappellaccio è quasi dimenticata.

Ha foglie così grandi , tanto da meritare la medaglia d’argento, questa erba biennale , comune nelle terre incolte.
Aristocratica, preferisce stare da sola, ama spazi ampi e non sfruttati ,ma se le passi vicino ti si appiccica addosso.
È la Bardana .
Una pianta medicinale, usata moltissimo nel medioevo, in tutte le sue parti.
Vengono usate le foglie, le radici, i semi e persino i piccioli lunghi delle foglie basali.
La azione farmacodinamica ( della radice ), si esplica sul metabolismo epatico, essendo coleretica, sulla pelle, avendo un principio antibiotico dei batterie gram + , diuretica, eliminante degli acidi urici.
In più contiene inulina che agisce a livello intestinale e lignani che favoriscono la disintossicazione epatica.

Come usarla ?

In cucina, mangiando le foglie tenere, in zuppe, frittate, polpette, involtini.
Per depurare: raccogliendo le radici per tisane, o acquistandole secche. Oppure usare le gocce .
È chiamata anche Lappa major, o Cappellaccio.
Lappa perché si attacca, Cappellaccio perché è usata come cappello in caso di scrosci di acqua o per coprire come un cappello protettivo , da mettere sopra le piantine appena trapiantate nell’orto.

Di seguito una tisana per i brufoli o impurità della pelle :

Bardana 30
Achillea 20
Ortica 20
Tarassaco 20.
Echinacea 10
La Bardana è una pianta semplice, facile da riconoscere , una tra le le poche di temperamento freddo-secco , che è adatta per situazione di calore e accumulo di tossine.
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Comunemente viene detto : ho perso il gusto , ( dopo infezioni, paresi, incidenti e specialmente dopo l’infezione da Covid ).

Ma quello che è perso , diminuito, in difficoltà è l’olfatto.
Perdere l’olfatto, fa perdere il gran gusto della vita, perché non si percepisce più il profumo del mare, della propria casa, del bosco e della pelle di chi si ama.
Non si assapora più il cibo, che assume gusti strani, falsati.

Pericoloso :

E può essere pericoloso quando usiamo prodotti per la pulizia o andiamo a contatto con sostanze pericolose, fortemente aromatiche, per avvisarci della loro presenza.
Senza contare il pericolo di sentore di bruciato in casa, in macchina o mentre si lavora.
Recuperare l’olfatto sembra un percorso lungo, ma deve essere articolato , senza aspettare che avvenga da sé.
Il naso è collegato ai ricordi e alle memorie. Sfruttando questa particolarità si può allenare e stimolare la rigenerazione dei nervi olfattivi.

Cosa fare :

1- annusare tutto quello che ci passa sotto mano, chiudendo gli occhi
2- fare 2 volte al di il training olfattivo con 5 aromi presi dagli oli essenziali
3- assumere qualcosa che aiuti come :
oligoelementi,
ontano nero gocce gemme (nell’aiuto al sistema linfatico)
4- attenzione ai cibi che mettono in difficoltà il sistema respiratorio:
latticini, yogurt, formaggi, frutta cruda nel pomeriggio, verdura cruda alla sera, troppi amidi durante il giorno o alla sera.
Cercare di recuperare l’olfatto è recuperare un grande pezzo della vita.
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Il 5° gusto , umani, il gusto più buono che c’è.

La lingua percepisce 4 tipi di gusto: dolce, salato, amaro, acido. Ma c’è anche un 5° gusto , è l’umami.
( olfatto invece è la parte più importante per sentore il bouquet dei profumi del cibo).

La percezione del 5° gusto, rende tutto più speciale, piacevole, stimola l’acquolina, completa il piatto , lo rende rotondo, pieno, gustoso, appagante.

L’umami è chiaro nel grana padano , nel parmigiano, ( anche per questo è amaro in tutto il mondo) e nel tamari.

Il tamari è una salsa di soia fermentata , antichissima, simile a salse preparate anche nel bacino del mediterraneo, ora perse.

Il tamari, nato in Cina 2500 anni fa, ha superato secoli, e valicato confini, ed ora si trova tranquillamente nei negozi bio.

La fermentazione dura 3 anni, e fa diventare la soia gialla, di colore nero.

 

Uso in cucina:

Viene usato per insaporite cereali, zuppe, carme, pesce e verdure.

Il suo sapore rotondo, gradevole, completo, umami, sostituisce il sale.

È antiossidante, aiuta la digestione, rinforza la flora batterica, apporta enzimi, fermenti, minerali bio-disponibili.

Ottima da usare per aromatizzare i piatti.

Con l’aggiunta di lievito in scaglie, semi misti, aceto, olio, trasforma l’insalata in un piatto super.

Aggiunta a cereali o verdure ne esalta il sapore.

Ne basta pochissima, tipo 1 – 2 cucchiaini, è senza glutine

È la bontà che porta salute.

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